E pensare che un tempo c'era la malaria...ma grazie alle bonifiche...

Il parco naturale della Maremma sorge dal 1975 su quella che un tempo fu la tenuta di Alberese, dalla quale si accede, e si estende, su una superficie di circa 98 kmq.
Ad est il parco è delimitato dai monti dell'Uccellina e dalla SS1-Aurelia. All'interno del parco sfocia il fiume Ombrone che materialmente divide in due il parco. Lungo il percorso che porta alla sua foce sono visibili aironi, cormorani, cavaliere d'Italia, e tanti altri.

Quest'angolo di Maremma è stato usato fin dal primo medioevo come baluardo contro le scorribande saracene, innalzandovi, a cura degli Aldobrandeschi prima e dei Cavalieri di Malta e di Cosimo dei Medici poi, diverse torri di avvistamento. I cinghiali, simbolo di questo parco e più in generale di tutta quest'area, sono tutt'altro che estinti. A tal proposito consiglio, a chi soggiorna dal 30 giugno al 29 luglio (i giovedì-venerdì-sabato-domenica), la sagra del cinghiale, con un ottimo spezzatino. Ottimi comunque in tutti i ristoranti della Maremma i ravioli alle verdure conditi con ragù di cinghiale. 

Parentesi ecologica: 
In alcune situazioni locali un’eccessiva presenza del Suide può essere determinante nel provocare una contrazione numerica delle popolazioni di Gallo forcello (Tetrao tetrix), Fagiano (Phasianus colchicus) e Pernice rossa (Alectoris rufa) per predazione delle uova. La presenza della specie nei territori maggiormente interessati dalle produzioni agricole crea un forte impatto sulle coltivazioni per prelievi diretti a fini alimentari di numerose essenze e per il danneggiamento dovuto all’attività di scavo. Tale fenomeno raggiunge spesso dimensioni considerevoli; sino all’80% dei fondi a disposizione delle Amministrazioni provinciali per far fronte all’impatto causato dalla fauna selvatica sulle attività antropiche di interesse economico vengono infatti annualmente destinati per il risarcimento dei danni causati dal Cinghiale.
 Secondo una stima orientativa e largamente approssimata sul territorio nazionale sarebbero presenti non meno di 500.000 capi. 
Chiusa parentesi.

Per gli amanti della natura è il posto ideale per trascorrere le vacanze al mare! Il percorso dal luogo dove soggiornavamo (una casetta affittataci dalla signora Teresa, una persona molto cordiale e simpatica) alla spiaggia, attraversa un ambiente selvaggio, che ricorda la savana africana. Preferibile all'auto è l'utilizzo dell'autobus, gratuito dal paese alla spiaggia; ancora meglio la bicicletta, poiché c'è un apposito percorso e ci si può fermare a fotografare gli animali. Quali animali? Vacche maremmane, cavalli maremmani, daini, cinghiali, volpi, tassi.
Addirittura da qualche anno dicono si torni a rivedere il lupo...Da Alberese si può visitare i Parco attraverso il percorso faunistico e floristico, attraverso sugherete e altre piante dall'intenso profumo. 
Una spiaggia stretta e lunga, che si porta con sè come in una composizione artistica, i bianchi rami e le grosse radici della pineta retrostante di Marina di Alberese. 


E' consigliato vedere la folcloristica Merca del bestiame che si svolge annualmente a metà agosto presso l'Alberese e durante la quale i Butteri maremmani procedono alla marcatura del bestiame ed alla doma di cavalli "selvaggi". 

Che dire...un angolo di Toscana che non conoscevo...mi manca il sole accompagnato sempre dal vento...lo stesso vento che muove i crini dei cavalli...

Grazie e un grosso abbraccio a chi mi ha fatto conoscere questo posto stupendo!

Sulla barra laterale, su flickr, potete vedere alcune foto. Per la seconda parte dovete aspettare perché me le manda mia sorella appena torna.


Pubblicato da Laura on martedì 15 luglio 2008
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5 commenti

  1. no!! veramente c'era la malaria!!??? la cosa mi sfugge!...

     
  2. Laura Says:
  3. nel 1862, dopo l'unità d'Italia, circa il 40% della popolazione grossetana era affetta da malaria e la vita media arrivava a 19 anni e mezzo. Il tasso di mortalità, che in Italia toccava in quel periodo il 9 per mille, a Grosseto era del 31 per mille. La malaria fu eliminata soltanto nel secondo dopoguerra, grazie alla disponibilità dei moderni mezzi di controllo delle popolazioni di zanzare.
    Pensa che ho dato un esame su questo argomento proprio qualche giorno prima di partire!

     
  4. mamma!!!!mamma!!!! che ignoranza!!! proprio non lo sapevo..grazie!!

     
  5. Laura Says:
  6. Anch'io non lo sapevo prima di studiarlo! E' umano non sapere tutto, e sono contenta di utilizzare il blog come strumento d'informazione, come fai anche tu. Grazie per la curiosità: è questa a renderci intelligenti, non la sapienza.
    Baci

     
  7. Elisa Says:
  8. wow
    non ci rendiamo conto di come in pochi decenni la vita sia cambiata radicalmente!
    grazie delle info!
    besos