Wow...è arrivato così velocemente anche il giorno della prima in teatro! Biglietti esauriti già da una settimana (il teatro è piccolo!). Sono contenta perché il piede non mi fa più male e sto recuperando l'equilibrio, ma il ricordo va agli scorsi spettacoli (questo è il mio 15°spettacolo) ed è impossibile evitare il paragone: il vestito non mi piace, la coreografia poco e non la sento. Manuela, l'insegnante, non ci ha dato le posizioni sul palco e c'è un tratto dove rischio sempre lo scontro con altre, vuoti di memoria perché non riesco a contare, sono troppo coinvolta emotivamente. Magari prima dello spettacolo andiamo a bere qualcosa così togliamo le tensioni...sperando di non esagerare! Forse è l'ultimo anno che farò moderna, perché, pur discostandosi dalla classica nella libertà dii movimento, è sempre impostata, mentre teatro danza ha un impatto sul pubblico maggiore e c'è più divertimento da parte del ballerino che ci mette più del suo (per intenderci tipo Momix). Quindi l'anno prossimo valuterò se cercare un corso del genere a Bologna. Intanto mi godo l'emozione di stasera (è fantastico stare su un palcoscenico!), l'emozione di veder ballare la mia amica domani sera, e poi noi torneremo a ripetere il balletto anche sabato pomeriggio e sabato sera...ci sarà ancora l'adrenalina sabato sera? Io odio questi momenti di tensione ma poi li vado sempre a cercare!!!
Vi volevo avvisare di un bello spettacolo che ho visto venerdì 16 maggio al castello di Puegnago del Garda.
Orfeo ed Euridice - il pricipio maschile e femminile nella coppia
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Eccoci finalmente. Cercherò di essere semplice e incuriosirvi. Ben vengano le domande!
Marziani e venusiani (ovvero, uomini e donne)
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Ansia, depressione, stanchezza e violenti mal di testa sono le conseguenze più comuni dovute spesso al cambiamento del clima. Uno studio del Cnr di Firenze fa il punto sui malesseri di stagione
ROMA, 6 MAGGIO 2001 - Ansia, depressione e stanchezza. Sono i sintomi più frequenti dei metereopatici, vale a dire di chi subisce i capricci del clima. Un'indagine del Cnr di Firenze illustra gli effetti delle perturbazioni e delle variazioni stagionali sull'umore degli italiani. Vengono presi da attacchi improvvisi di ansia, depressione, stanchezza, perdita di concentrazione e violenti mal di testa (oggi mi è successo), apparentemente senza ragione. L'origine di questi disturbi, che interessano il 25% della popolazione italiana, va ricercata spesso nei capricci del tempo e del clima, che determinano nel nostro organismo sensibili modificazioni nella produzione di ormoni quali l'adrenalina, la serotonina, la melatonina.
A illustrare gli effetti delle variazioni atmosferiche sull'umore degli italiani è l'Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Firenze, diretto dal professor Giampiero Maracchi, che ha condotto un'indagine sulla meteoropatia lavorando in collaborazione con la Università Libera di Bruxelles (Ulb) e la Facoltà di Medicina dell'Università di Firenze: «In Italia, spiega Giampiero Maracchi, 1 individuo su 4 soffre a causa del tempo, in particolare i giovani sotto i 15 anni e gli adulti che come me hanno superato i 50. Si tratta di un disturbo molto fastidioso, collegato alla elettricità dell'atmosfera: con l'arrivo di una perturbazione si scatenano nell'aria concentrazioni di 4000 ioni/cm cubo che rappresentano la soglia di rischio per i meteoropatici». Che hanno peraltro la sfortuna di «sentire»con 1 o 2 giorni di anticipo le variazioni climatiche e di entrare così in uno stato di disagio destinato a prolungarsi per molto tempo.
Come salvarsi dalle bizzarrie del clima? «L'unico sollievo - precisa il Direttore dell'Istituto del CNR - è rappresentato dal passaggio di un fronte freddo quando la perturbazione si occlude. Ma non è certo una panacea. Per questo con la Facoltà di Medicina di Firenze abbiamo stipulato una Convenzione per monitorare periodicamente le condizioni dei meteoropatici». Ma i pericoli per la salute non vengono soltanto dalle grandi perturbazioni: il 15% della popolazione viene infatti colpito da stati di malessere, nel passaggio dall'estate all'inverno. Un fenomeno noto come Das - Disordine Affettivo Stagionale - che inizia in genere in autunno e può determinare tra l'altro un aumento dell'appetito e una contemporanea diminuzione della libido, a causa della diminuzione della luce. Questo disturbo si sta prolungando, secondo le indagini del Cnr, da marzo sino a fine maggio a seguito dei cambiamenti climatici consistenti nell'aumento della nuvolosità: «Per attenuare gli effetti della Das si può ricorrere - conclude Maracchi - alla luminoterapia, un'esposizione prolungata alla luce che aiuta a ridurre la sofferenza».
Piove piove piove e ancora piove
Read MoreVe lo ricordate Knut, l'orsetto di Berlino? Mi è arrivato questo video e lo volevo condividere con voi: è molto dolce e commovente, ma soprattutto vorrei che si capisse che non si può essere "contro" gli zoo, ma a favore di un miglioramento di questi ultimi. Infatti Knut rappresenta la speranza di non vedere troppo presto l'estinzione di questa specie meravigliosa. Dico "troppo presto" perché prima o poi tutto ha una fine, si estinguerà anche l'orso polare...ma perché l'uomo deve affrettare i tempi? E...detto tra noi...che bello fare il keeper! Pensate che non si deve essere neanche laureati! Invece meglio se prendete i laureati, ne sanno di più sugli animali!! (Scusate, questa è proprio pubblicità!). Comunque non è assolutamente vero, conta l'esperienza...ma l'università sicuramente aiuta a vedere le cose in modo diverso. Concludendo, e poi vi lascio una breve scheda sulla specie, sono appassionata del mondo animale, dell'etologia, delle montagne e della natura in generale proprio perché sento la fragilità di questo mondo e voglio coglierlo a fondo finché esiste questa meraviglia che è il nostro pianeta, finché io ci sono. Voglio viaggiare tanto nella mia vita, studiare le diverse culture e commuovermi per la perfezione della natura, dove ogni cosa esiste perché ha una funzione ben precisa. Voglio studiare, voglio incuriosirmi ancora a 100 anni...è per questo che ogni tanto sclero davanti al mac...è come se mi mancasse l'ossigeno. Zone di diffusione e habitat Aspetto, altezza e peso Dieta Stile di vita Nonostante la calda pelliccia e lo strato di grasso, a partire da settembre/ottobre, l’orso bianco trascorre fino ad otto mesi in letargo, in una tana che si è scavato da solo nella neve. Sebbene sembri quasi incredibile, date le sue dimensioni e il peso, l’orso bianco è un ottimo nuotatore e riesce a tuffarsi a diversi metri di profondità. In acqua usa le ampie zampe anteriori, che hanno dita palmate, come pale. Comportamento e riproduzione Caratteristiche particolari Status
L’orso bianco vive nelle regioni costiere dell’Artico, negli USA, in Canada, in Groenlandia, Norvegia e Russia; va a caccia principalmente sulla banchisa in prossimità delle coste e sulle isole dell’Artico.
L’orso bianco è fra i più imponenti. Il maschio pesa tra i 500 e i 600 kg circa (a volte raggiunge gli 800 kg) e l’altezza può sfiorare i tre metri e mezzo in posizione eretta. Con un peso di 300-400 kg, le femmine sono più piccole e leggere.
Durante l’inverno, l’orso bianco caccia principalmente foche ad anelli e foche barbute ma anche foche della Groenlandia, giovani trichechi, balene beluga, pesci ed uccelli marini presenti sulla banchisa. Durante l’estate, quando vive sulla terraferma, si ciba di piccoli mammiferi, di uccelli che hanno il nido al suolo, di uova e di carogne di animali. In mancanza di un pasto consistente, l’orso bianco si accontenta anche di alghe, cozze, erba, muschio o bacche. Un orso bianco copre una distanza media annuale di 15.000 km in cerca di cibo e deve uccidere circa 50-75 foche all’anno per poter sopravvivere.
L’orso bianco è un solitario e vaga attraverso zone molto vaste. È tuttavia possibile che alcuni simili si incontrino in prossimità di qualche carcassa di animale, per separarsi poi nuovamente non appena terminato il pasto.
Il periodo di accoppiamento, durante il quale il maschio lotta con fierezza con gli altri maschi per la conquista della femmina, va dalla fine di marzo fino all’inizio di giugno. La femmina di orso bianco raggiunge la maturità sessuale all’età di quattro/cinque anni. Partorisce solitamente due cuccioli, nei mesi di dicembre o gennaio, dopo una gestazione di circa 8 mesi.
Correndo a piena velocità, un orso bianco può raggiungere i 40 km orari, senza lasciare alla preda o all’uomo alcuna possibilità di fuga. Di conseguenza, è consigliabile tenersi lontani dagli orsi bianchi e non attirarli con l’odore di cibo o di rifiuti.
In natura, l’orso bianco ha un solo nemico: l’uomo. L’uomo provocò una drastica diminuzione della specie negli anni ’50, e fu solo a seguito dell’introduzione di divieti di caccia e programmi di protezione, che il numero di orsi iniziò di nuovo ad aumentare. Oggi, si contano dai 22.000 ai 25.000 orsi bianchi sparsi intorno al Polo Nord in circa 20 gruppi, e si ritiene che il 60% di questi “re dell’Artico” viva in Canada.
L'orsetto Knut
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Oz...Oz...non è solo un multisala (eheh) ma anche lo spettacolo che Elisa, Andrea e la sua compagnia hanno messo in scena quest'anno!
Il mago di Oz
Read MoreSe siete a Bologna ed è una bella giornata, volete fare una gita fuori porta ma non avete l'auto, non scoraggiatevi: andate al Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa (il gesso è un tipico minerale di origine evaporitica, dove si forma per precipitazione diretta da acque sovrassature). In mezzora dal centro con l'autobus arrivate all'inizio del Preparco. Un consiglio: non seguite per il sentiero 802 che vi porta fuori strada fino all'Ospedale Bellaria, Casa dei Risvegli e San Lazzaro. Questa cartina la trovo abbastanza buona. Se non avete fifa come me sappiate che organizzano escursioni guidate nella grotta (dove ci sono anche i pipistrelli), da prenotare.
Gita ai Gessi bolognesi
Read MoreLo farei vedere a tutti i bambini (finalmente un cartone dove si può lasciare il bambino da solo a guardarlo senza preoccuparsi dei contenuti)...ma perché non guardarlo anche noi? Lo considero un vero gioiellino, una metafora profonda del mondo umano. Nel film infatti compare l'elefante Ortone, che ci insegna a credere nelle proprie idee. La cangura invece, autoproclamatasi capo di quell'angolo di giungla, teme la fantasia dell'elefante, giudicandola un vizio diseducativo e socialmente destabilizzante. E milioni e milioni di volte più in piccolo, balziamo al livello dei Chi, abitanti di un mondo piccolissimo (in confronto alla giungla!) che vivono nell'illusione della felicità perpetua e della sicurezza assoluta. In fondo, anche noi dovremmo capire che siamo abitanti di "Chi non so" e viviamo su un granello in confronto all'universo. Stupenda poi la trovata di descrivere il mondo dei "Chi non so" in rima! Molto poetico. Quindi, complimenti ai creatori de "L' Era Glaciale"! E voi bambini sul sito del WWF potete giocare con Ortone!
Ortone e il mondo dei chi
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Lillo prima di essere sterilizzato è riuscito a divertirsi con una lady gatta...quindi sono nati 4 bei micini uguali a lui! Per chiunque fosse interessato (se hanno preso il carattere del padre posso garantirvi che saranno dolcissimi!) non esiti a contattarmi! Vi prego diffondete la notizia! GRAZIE. Lillo era un trovatello, diamo una casa ai suoi piccoli.
URGENTE!!!
Read MoreGiorni e nuvole di Silvio Soldini
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